venerdì 5 dicembre 2008

Vaccinazioni e medicalizzazione

Stralcio dall'articolo pubblicato su disinformazione.it
Dal 21 al 23 novembre scorso si è svolto a Verona l’ottavo Congresso nazionale di medicina omeopatica, organizzato dalla Scuola di Medicina Omeopatica di Verona (www.omeopatia.org). Numerosi sono stati gli ospiti invitati a relazionare, ma il mio interesse era rivolto principalmente ai primi due interventi di sabato mattina: dr. Roberto Gava e prof. Gianfranco Domenighetti.
Roberto Gava è medico chirurgo omeopata con specializzazione in farmacologia e tossicologia: una autorità nazionale in ambito vaccinale e autore di decine di pubblicazioni scientifiche (vedi elenco). Il titolo della sua relazione era “Le vaccinazioni pediatriche: etica e potere delle vaccinazioni”.
Qual è la situazione vaccinale in Italia:
- Sono obbligatorie per legge, ad eccezione di qualche regione tra cui il Veneto;
- Sono massificate e non personalizzabili in base all’età e allo stato di salute del bambino;
- Non viene fornita ai genitori alcuna informazione utile sul rapporto rischi
-benefici;
- I vaccini sono un costo enorme per il Sistema Sanitario Nazionale, quantificabile in circa un miliardo di euro;
- I bambini sono sempre più cagionevoli di salute (intolleranze, allergie, ecc.)
- L’autismo nei bambini è in costante aumento.
Apro una parentesi per l’autismo perché questa problematica sta diventando una vera e propria piaga sociale: 1 bambino su 160 nel mondo ne risulta affetto! Secondo il prestigioso “Lancet”, il rischio di nascere oggi con queste problematiche è molto più alto rispetto il passato. Nell’ultimo decennio nella sola California si è riscontrato un aumento del 276% di nuovi casi. “Gli stessi FDA e i CDC statunitensi hanno finanziato ben tre studi sull’autismo: i dati hanno dimostrato la correlazione tra mercurio e autismo, tra vaccini e autismo, ma nessuno ha raccolto questo messaggio”.
Perché? Cui Prodest?
Il numero di studenti autistici presenti nelle scuole americane (età 6-21 anni), dall’anno scolastico 1991-92 al 2001- 02, ha evidenziato un aumento del 1700%!!!
Qual è la causa di un tale aumento? Il mercurio?
Il livello del mercurio considerato limite massimo accettabile è di 0,1 microgrammo/chilo/die e quindi per neonati di 3 mesi di vita (circa 5 kg di peso corporeo) è di 0,5 microgrammi/die. Secondo i dati americani, negli anni ‘50-’70 la dose totale di mercurio che veniva inoculata per ciclo vaccinale era di 25-50 microgrammi. Negli anni ’80, la stessa dose per ciclo vaccinale era invece di 75 microgrammi. Nel 1999, negli USA, sono arrivati a somministrare anche a 275 microgrammi di mercurio per ciclo vaccinale!
L’aumento dell’autismo e questo crescente aumento del mercurio vaccinale (dovuto ad un sempre crescente aumento del numero dei vaccini pediatrici) sono una semplice coincidenza o sono fortemente e direttamente correlati indicando che il mercurio contenuto nei vaccini è espressione di un chiaro danno vaccinale?
E in Italia, come siamo messi?
“A Taranto, negli ultimi 10 anni, l’aumento di bimbi autistici è di circa il 50% rispetto agli anni precedenti, mentre negli ultimi 20 anni tale aumento è stato del 100%”.
Per le altre malattie infettive pediatriche (morbillo, vaiolo, tubercolosi, polio, ecc), il dr. Gava, con dati ufficiali alla mano, ha dimostrato la fallace spiegazione pseudo-scientifica che vorrebbe farci credere che il miglioramento della salute si è ottenuto solo grazie ai vaccini, dimenticandoci di dirci che le campagne vaccinali sono iniziate quando le norme igienico-sanitarie erano profondamente migliorate … I grafici dell’andamento epidemiologico lo dimostrano in maniera inequivocabile.
Tanto per ricordare, in molti Paesi del Terzo Mondo (Africa in particolare) la poliomielite è iniziata dopo la vaccinazione di massa, mentre prima c’erano solo casi sporadici. Lo stesso è accaduto in Albania: dopo le vaccinazioni di massa nel 1996 ci sono stati 76 casi di polio tutti causati dal vaccino orale di Sabin! “
Medicalizzazione della vita
La seconda relazione dal titolo “Medicalizzazione della vita e comunicazione sanitaria” è stata tenuta dal prof. Domenighetti, docente in due università svizzere (Losanna e Lugano) e responsabile per oltre tre decadi della Sanità del Ticino.
Il professore ha dichiarato che oggigiorno assistiamo ad una dinamica che mira a trasformare i sani in ammalati. Questo processo, significativamente fondato sulla comunicazione, sul marketing e sui conflitti di interesse, è promosso e sostenuto, direttamente o indirettamente, dai produttori di tecnologia medico-sanitaria, cioè dalle lobbies del farmaco.
La “costruzione sociale” delle malattie, secondo Domenighetti, sta per essere sostituita da quella “industriale”. Ciò si concretizza tramite un’espansione su tre livelli del dominio della Medicina:
- Piano quantitativo à ridefinizione e abbassamento dei limiti soglia che definiscono e differenziano il “patologico” dal “sano”. Per esempio, sono stati ridotti i valori massimi considerati accettabili di colesterolo, trigliceridi, pressione arteriosa, ecc. Fino a giugno 2003 il valore oltre il quale si considerava patologica la trigliceridemia era fissato a 2.3 e da luglio è sceso a 1.7! Nello stesso arco di tempo, il valore oltre il quale si considerava patologica la colesterolemia LDL è passato da 3 mmol a 2.6 mmol. Con queste nuove direttive, milioni di persone sane sono diventate immediatamente malate, e quindi potenziali clienti delle aziende farmaceutiche.
- Piano temporale à promozione della diagnosi precoce: screening.
- Piano qualitativo à definizione di “nuove” malattie, osteoporosi, sindrome premestruale, ecc.
Qui entrano in gioco gli esami diagnostici preventivi (che di prevenzione non hanno nulla, perché al massimo possono essere definite diagnosi precoci): i cosiddetti screening di massa, con i quali si invitano persone oggettivamente sane a cercare qualche piccola anomalia (chi non le ha?) che magari non ha alcun significato patologico (ma che viene ugualmente tolta chirurgicamente con conseguente stress, spese, medicalizzazioni e continui futuri esami laboratoristici) o che si trova in stadio latente e che potrebbe restare tale per anni. Cioè, stanno cercando il malato nel sano e tale “ricerca” è sempre più anticipata nel tempo.

Ecco la medicalizzazione della vita: ancora prima di nascere siamo malati e destinati a manifestare quella malattia! D’altronde, una persona sana viene considerata una persona malata che non sa di esserlo e le lobbies del farmaco si premurano di ricordarcelo in ogni momento. Questa strategia ha lo scopo di spegnere le speranze e le prospettive di una vita migliore; significa creare le condizioni mentali ed emozionali affinché proprio quella patologia si sviluppi.

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