mercoledì 30 aprile 2008

1° maggio


La Festa dei lavoratori, detta anche Festa del lavoro, è una festività celebrata il 1° maggio di ogni anno che intende ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori. La festa del lavoro è riconosciuta in molte nazioni del mondo ma non in tutte.

Più precisamente, con essa si intende onorare le battaglie operaie volte alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore. Tali battaglie portarono alla promulgazione di una legge che fu approvata nel 1866 nell'Illinois (USA). La Prima Internazionale richiese poi che legislazioni simili fossero approvate anche in Europa.
Convenzionalmente, l'origine della festa viene fatta risalire ad una manifestazione organizzata negli Stati Uniti dai Cavalieri del lavoro a New York il 5 settembre 1882. Due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione i Cavalieri del lavoro approvarono una risoluzione affinché l'evento avesse una cadenza annuale. Altre organizzazioni sindacali affiliate all' Internazionale dei lavoratori - vicine ai movimenti socialista ed anarchico - suggerirono come data della festività il primo maggio.
Ma a far cadere definitivamente la scelta su questa data furono i gravi incidenti accaduti nei primi giorni di maggio del 1886 a Chicago (USA) e conosciuti come rivolta di Haymarket. Questi fatti ebbero il loro culmine il 4 maggio quando la polizia sparò sui manifestanti provocando numerose vittime.
L'allora presidente Grover Cleveland ritenne che la festa del primo maggio avrebbe potuto costituire un'opportunità per commemorare questo episodio. Successivamente, temendo che la commemorazione potesse risultare troppo a favore del nascente socialismo, stornò l'oggetto della festività sull'antica organizzazione dei Cavalieri del lavoro..
La data del primo maggio fu adottata in Canada nel 1894 sebbene il concetto di festa del lavoro sia in questo caso riferito a precedenti marce di lavoratori tenute a Toronto e Ottawa nel 1872.
In Europa la festività del primo maggio fu ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889 e ratificata in Italia due anni dopo.

In Italia la festività fu soppressa durante il ventennio fascista - che preferì festeggiare una autarchica Festa del lavoro italiano il 21 aprile in coincidenza con il Natale di Roma - ma fu ripristinata subito dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945.

On line sul sito dell'Agenzia delle Entrare i redditi degli italiani

(Apcom) – Le dichiarazioni dei redditi degli italiani sono state pubblicate da ieri sera sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

Le norme che prevedono la comunicazione da parte dell'Agenzia delle Entrate ai comuni e agli uffici territoriali della stessa Agenzia esistono da molti anni e non sono una novità. La novità è la decisione di pubblicare gli elenchi on line. Si precisa inoltre che c'è l'ok sul provvedimento del garante della privacy. Il via libera è stato dato dal direttore generale dell'agenzia Massimo Romano, con un provvedimento firmato il 5 marzo scorso. Nel provvedimento, Romano ricorda che un d.P.R. del 29 settembre 1973 n.600 stabilisce l'obbligo di formazione, per ciascun Comune, degli elenchi nominativi dei contribuenti e che l'Autorità per la privacy, con decisioni del gennaio 2001 e del luglio 2003 "ha affermato che la pubblicazione degli elenchi deriva da una precisa scelta normativa di consultabilità da parte di chiunque di determinate fonti precisando che non vi è incompatibilità tra la protezione dei dati personali e determinate forme di pubblicità di dati previste per finalità di interesse pubblico".

In seguito un lancio di agenzia della Adnkronos riportava la dichiarazione del Garante della privacy: "l'iniziativa dell'agenzia delle Entrate non era mai stata sottoposta all'attenzione del Garante".

Come al solito un bel pasticcio!!

I redditi degli italiani sono sul Web

da Corriere.it
L'agenzia delle entrate ha reso disponibili per la prima volta nel nostro Paese a tutti, i redditi dichiarati da tutti i cittadini italiani nel 2006.
Basta cliccare su www.agenziaentrate.gov.it poi dalla home page cliccare sul link Uffici (in alto a destra) quindi cliccare su «elenco uffici» da qui su «elenchi nominativi dei contribuenti» e infine su «consultazioni elenchi dichiarazioni», cliccare sulla regione della persona che si sta cercando, sulla provincia e sul comune e dopo aver inserito un codice di sicurezza presente sulla pagina stessa, scaricare il file che contiene il dato cercato. Si potranno conoscere una serie di dati importanti: la categoria prevalente di reddito, l'ammontare del reddito imponibile, l'imposta netta e (per chi ce l'ha) l'ammontare del reddito d'impresa.
VIP
Si scoprono così situazioni curiose. Nel 2005 un industriale come Luciano Benetton dichiarava un reddito imponibile di 1.635.722 euro, contro i 4.272.591 del comico Beppe Grillo ora diventato celebre per i V-day o i 3.580.995 di euro del più celebre Roberto Benigni. Il reddito non sembra tenere conto della fama: una celebre attrice come Sabrina Ferilli dichiarava un reddito di 423.829 euro decisamente inferiore ai 1.824.084 euro di una comica tv, allora più di nicchia, come Luciana Litizzetto.

Paradossi del 1° maggio: Coop aperte e musei chiusi

di Vincenzo Chierchia e Cesare Peruzzi per “Il Sole 24 Ore”

Musei chiusi a Firenze. Ipercoop aperti in Piemonte. La festa del 1° maggio unisce i lavoratori di quasi tutto il mondo da fine '800 ma nell'Italia di oggi rischia di dividerli: da una parte quelli che festeggiano, dall'altra chi deve fare i conti con la concorrenza e assecondare le esigenze della clientela. Poco importa se i primi garantiscono un servizio pubblico mentre i secondi operano sul libero mercato. Anzi, è proprio qui la differenza.

L'abolizione dell'ICI

Silvio Berlusconi mantiene l’impegno elettorale, e fin qui merita un applauso; ma secondo Gilberto Muraro in un suo articolo su www.lavoce.info, si tratta di un pessimo impegno. È stata una rincorsa al peggio da ricordare a lungo come esempio di cattiva manovra tributaria e come vittoria dell’apparenza sulla sostanza.
Per spiegare tale tesi l'autore, premette che non c’è paese al mondo in cui la finanza locale non sia alimentata in buona parte dalle imposte sugli immobili, comprese le prime case. Infatti, l’Ici non fa litigare i comuni perché la casa sta con certezza da una parte o dall’altra ed è poi beneficiaria di una quota importante della spesa locale.
Non meno importante il ruolo dell’Ici ai fini della buona gestione della “res publica”, consente infatti ai cittadini di farsi un’idea fondata del rapporto costi benefici dell’attività pubblica e quindi di giudicare correttamente il governo locale e di calibrare la domanda politica.
Ma ciò che sorprende e mortifica in questa storia è il risvolto psicologico. L’Ici sulla prima casa riguarda l’80 per cento degli italiani. ed è chiaro che saranno gli stessi beneficiari che dovranno in altre forme pagare ciò che viene loro presentato come un regalo. Tecnicamente si parla di “illusione tributaria”, ossia di errata percezione che fa credere a benefici superiori o a costi inferiori rispetto alla realtà.
Fa specie che a nessuno venga in mente di chiedere come sarà compensato il minor gettito. Ovviamente, con trasferimenti dal centro e senza sacrificare i servizi pubblici locali.
Ma un’Ici si autocontrolla, perché il sindaco deve soppesare la popolarità resa dai maggiori servizi con l’impopolarità creata dalla più pesante imposta mentre dove il governo troverà i fondi per i comuni?
Si spera che nessuno voglia aumentare il debito pubblico, ed è difficile pensare a drastiche e immediate riduzioni di spesa pubblica. Non restano quindi che le grandi imposte sui redditi, gli affari e i consumi.
Di sicuro, l’effetto è negativo sotto il profilo del federalismo fiscale sia perché si indebolisce l’autonomia locale sia perché affidarsi al prelievo nazionale significa accentuare e non riequilibrare il flusso di risorse che dal Nord va al Sud.
Detto tutto questo, va aggiunto che le prime stime di caduta del gettito, rispetto all’Ici già ridotta da Prodi, vanno da 1,7 a 2,1 miliardi di euro. Si tratta di una caduta importante, ma non tale da destabilizzare il sistema. Nessuna tragedia, quindi.
Condivido la conclusione dell'autore che l'abolizione dell'ICI è un passo indietro, non un passo avanti.

martedì 29 aprile 2008

Intervento di Bossi

(Agi) - "Se tutti i ministri fossero della Lega i problemi del paese sarebbero risolti in 2 mesi". Lo ha detto il segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi, conversando con i giornalisti nel cortile interno della Camera.
Infatti non avremmo più un Paese........

Patto con Roma di Alemanno


Il testo del “Patto con Roma” firmato da Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Gianni Alemanno e Alfredo Antoniozzi. Contiene 16 punti nodali che il Popolo della Libertà si è impegnato a realizzare per la Capitale d'Italia.

1 - Distretto di Roma Capitale

Impegno a realizzare una legge nazionale e una riforma costituzionale per la creazione di un Distretto che riassuma le competenze di Provincia e Comune con poteri legislativi straordinari. La nuova istituzione del distretto di Roma Capitale beneficerà della riforma del federalismo fiscale.

2 - Diritti del contribuente e riforma dello Statuto

Allo Statuto comunale sarà aggiunto un titolo specifico dedicato alla tutela dei contribuenti (cittadini e imprese) con l'obbligo di ripristinare un rapporto equo tra pressione fiscale e qualità dei servizi erogati, di tutelare e risarcire i cittadini da disservizi e "cartelle pazze". Al difensore civico verrà affidato il compito di controllare l'applicazione di queste norme.

3 - Piano casa

Costruzione di 25mila alloggi destinati alle famiglie dei lavoratori con retribuzioni medio-basse, sia attraverso l'edilizia economico-popolare, sia con la concessione a riscatto e/o in affitto con un canone compatibile con i salari degli assegnatari.

4 - Abolizione dell'Ici e diminuzione delle tasse

L'Ici sulla prima casa verrà abolita. L'Irpef comunale verrà ridotta fino a un'aliquota pari allo 0.25%.

5 - Riqualificazione periferie e quartieri svantaggiati

Per Roma è previsto, nell'ambito del programma nazionale di interventi sociali e di attrazione d'impresa, lo stanziamento di 1miliardo e 500milioni di euro in favore della periferia, utilizzando, oltre agli strumenti esistenti, quello innovativo della demolizione e ricostruzione.

6 - Piano straordinario per la mobilità

Il piano prevede la realizzazione del 2° anello esterno del Grande Raccordo Anulare e il completamento dell'anello ferroviario, l'incremento dei parcheggi di scambio e rotazionali, la diversificazione della flotta degli autobus, l'aumento dei treni della metro, la realizzazione dei prolungamenti delle linee A e B, la costruzione della linea D e la conclusione nei tempi previsti della metro B1 e della metro C, la più grande opera pubblica programmata in Italia negli ultimi 25 anni e finanziata per l'82% dal Governo Berlusconi. Riordino della logistica per il trasporto merci per evitare il transito in città di camion e mezzi di trasporto pesanti.

7 - Ripristino della legalità in materia di espulsioni

Attuare subito le procedure di espulsione dei 20mila nomadi ed immigrati che a Roma hanno violato la legge. Istituire l'Assessorato alla Sicurezza e all'Immigrazione per le politiche di controllo del territorio, di prevenzione dei reati, di accoglienza e integrazione dei lavoratori stranieri in regola.

8 - Chiusura dei campi nomadi abusivi

Chiusura dei campi nomadi abusivi, controllo rigoroso ed effettivo di quelli regolari e loro progressiva eliminazione. Contrasto ad ogni forma di sfruttamento dei bambini e delle donne, con particolare riferimento alla prostituzione e all'accattonaggio minorile

9 - Legalità e decoro urbano

Riforma della Polizia Municipale con la creazione di reparti specializzati nella lotta al commercio abusivo, nella prevenzione e repressione della mendicità minorile e dell'offerta di manodopera clandestina. Costituzione di nuovi presidi per ospitare i bambini sottratti all'accattonaggio. Adozione del regolamento per l'armamento. Progetti di telesorveglianza assistita e tecnologica e contrasto all'infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto commerciale cittadino attraverso il riciclaggio del danaro sporco.

10 - Sostegno alle famiglie

Ripristino del bonus per il sostegno della natalità, libri di testo gratuiti fino ai 18 anni per le famiglie meno abbienti. Apertura di un negoziato con l'Ue per ridurre l'Iva su tutti i prodotti per l'infanzia.

11 - Asili Nido

Creazione di 10mila nuovi posti per i bambini di Roma, attraverso la costruzione di nuovi asili pubblici, l'incentivazione alla creazione di asili nido aziendali e privati, accreditati e convenzionati, l'obbligo per tutte le grandi unità produttive di dotarsi di questo servizio.

12 - Qualità dell'offerta sanitaria

Intesa con il Governo per la costruzione di un nuovo e moderno Policlinico Umberto I con tempi certi di realizzazione, creazione di presidi sanitari di quartiere per alleggerire il carico sugli ospedali, snellire le liste d'attesa, ottenere una sanità per tutti, ma diversificata tra prestazioni di base e di eccellenza, nel rispetto della parità tra erogatori pubblici e privati.

13 - Nuovo Piano rifiuti

Scongiurare il rischio di un'emergenza rifiuti analoga a quella di Napoli, passare immediatamente alla raccolta differenziata "porta a porta" in tutta la città, realizzare subito tutti gli impianti necessari allo smaltimento dei rifiuti di Roma. Chiudere la discarica di Malagrotta nei tempi previsti. Realizzare il quarto impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti su iniziativa dell'Ama per dare valore industriale all'azienda pubblica.

14 - Anziani e povertà

Realizzazione di un piano straordinario per contrastare la povertà che colpisce 476.000 famiglie romane e per assicurare l'assistenza agli anziani, per garantire ai non autosufficienti e agli incapienti di essere assistiti e curati preferibilmente nella propria casa. Rendere protagonista di questo piano tutto il mondo dell'associazionismo e del volontariato secondo il principio della sussidiarietà.

15 - Sostegno ai giovani precari

Creazione di un fondo di assistenza per i giovani precari, da cui trarre risorse per garantire gli ammortizzatori sociali durante i periodi di disoccupazione. Il fondo potrà realizzare una serie di convenzioni in favore dei precari offrendo servizi e facilitando l'accesso al credito.

16 - Lotta all'inquinamento e tutela della salute dei cittadini

Creazione di un nuovo e più efficiente sistema di monitoraggio delle varie forme di inquinamento che vengono rilevate nella città di Roma, per garantire il benessere dei cittadini anche attraverso forme attive di prevenzione e la promozione di idonei stili di vita e di comportamento.

Perché Rutelli ha perso!


Ieri Rutelli ha perso inaspettatamente le elezioni a Sindaco di Roma a favore di Alemanno. Riporto una sintesi dell'articolo, che condivido, di Massimo Giannini pubblicato su Repubblica:


"La sconfitta di Rutelli non è una disfatta orfana, ma stavolta ha almeno due padri. C'è un padre, sul piano della proiezione politica romana. Si chiama Francesco Rutelli. Nonostante l'ottimo passato da sindaco negli ormai lontanissimi anni '90, stavolta Rutelli è stato un handicap, non una risorsa. Il candidato alla provincia del Pd Zingaretti, nelle stesse circoscrizioni in cui si votava anche per le comunali, ha ottenuto 731 mila voti contro i 676 mila ottenuti da Rutelli. Vuol dire che quasi 60 mila elettori di centrosinistra, con un ragionato ancorché masochistico calcolo politico, hanno votato "secondo natura" alla provincia, mentre hanno fatto il contrario per il Campidoglio. Piuttosto che votare l'ex vicepremier del governo Prodi, hanno annullato o lasciato bianca la scheda. In molti casi hanno addirittura votato Alemanno. Dunque, a far montare la "marea nera" della Capitale che ha portato alla vittoria il candidato sindaco del Pdl ha contribuito un'evidente "pregiudiziale Rutelli" a sinistra. Soprattutto nelle aree più radicali che magari non ne hanno mai apprezzato "l'equivicinanza" tra le disposizioni della Curia vaticana e le posizioni della cultura laica.

Di questa disfatta, quindi, c'è un padre anche sul piano della dimensione politica nazionale. Quel padre si chiama Walter Veltroni. Il leader del Pd ha pagato un errore soggettivo: non ha capito che la sfida su Roma avrebbe richiesto un altro "metodo di selezione", più consono all'idea del Partito democratico costruito "dal basso", che gli elettori avevano iniziato a conoscere e ad apprezzare con le primarie. La candidatura di Rutelli, al contrario, è il frutto dell'ennesima alchimia di laboratorio (o di loft). Una collocazione di "prestigioso ripiego", per un dirigente che è già stato sindaco due volte, che ha corso e perso un'elezione politica nel 2001, che è stato vicepremier nel 2006 e che ora, nel nuovo organigramma del Pd sconfitto il 13 aprile, rischiava di ritrovarsi senza un "posto di lavoro". L'opinione pubblica, di sinistra ma anche di centro e di destra, ne ha tratto la sgradevolissima impressione di una nomenklatura che usa le istituzioni come "sliding doors". Porte girevoli, dalle quali si entra e si esce secondo opportunità pratica personale, e non secondo utilità politica generale."


Condivido completamente l'articolo e evidenzio come l'elezioni non le abbia vinto Alemanno ma le abbia perse Rutelli e il PD.

lunedì 28 aprile 2008

Novità sugli assegni dal 30 aprile 2008

Una piccola rivoluzione per le nostre abitudini a causa di alcune novità introdotte dalle norme sull'antiriciclaggio contenute nel Decreto legislativo 231/2007.
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Assegni
L'assegno superiore a 5mila euro dovrà essere sempre non trasferibile e indicare il nome e la ragione sociale del beneficiario. Tutti i nuovi libretti bancari che saranno distribuiti dopo il 30 aprile avranno la clausola «non trasferibile» già inserita.
Scoraggiato, poi, l'uso degli assegni liberi, che hanno due vincoli: non possono essere emessi per un importo superiore a 5mila euro e hanno una limitazione nella capacità di circolari, infatti, il girante deve sempre apporre il suo codice fiscale. In mancanza del codice nella girata l'assegno è nullo.
Per avere assegni liberi, senza la clausola «non trasferibile» occorre fare un richiesta scritta alla banca. Richiesta che comporta il pagamento di una somma di 1,50 euro per ciascun assegno, dovuta a titolo di imposta di bollo.
Assegni emessi prima del 30 giugno possono essere regolarmente incassati. Le stesse regole valgono per assegni circolari, vaglia postali e cambiari. L'uso non corretto degli assegni comporta sanzioni amministrative pecuniarie che possono arrivare al 40% dell'importo trasferito.
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Libretti al portatore
Per i libretti al portatore dal 30 aprile non sarà più possibile aprirne di importo pari o superiore a 5mila euro. Chi possiede libretti al portatore di importo pari o superiore a 5mila euro deve regolarizzarli entro il 30 giugno 2009 estinguendoli, prelevando la somma eccedente o trasformandoli in libretti nominativi. Dal 30 aprile, poi, se cediamo un libretto al portatore abbiamo 30 giorni di tempo per comunicare alla banca i dati identificativi della persona a cui lo cediamo. A partire dal 30 aprile 2008 a chi non rispetta le regole sul saldo dell'importo di un libretto al portatore può essere applicata una sanzione dal 20 al 40% del saldo. Chi non regolarizza il saldo dei libretti entro il 30 giugno 2009 o dimentica di indicare a chi ha ceduto il libretto rischia una sanzione dal 10 al 20% del saldo del libretto.
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Contanti
Dal 30 aprile 2008 il limite massimo per effettuare trasferimento di contanti scende da 12.500 a 5mila euro. In caso il trasferimento di contante avvenga tramite i "Money transfer" (soggetti che svolgono attività di incasso e trasferimento fondi) sono previsti limiti più stretti: massimo 2mila euro.

domenica 27 aprile 2008

Il nuovo governo della Repubblica


Abbiamo votato per le elezioni politiche il 13 e 14 aprile scorso e ancora siamo senza un governo. Come mai?

La Carta costituzionale disciplina la formazione del Governo con una formula semplice e concisa: "Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri". Stando a tale formula sembrerebbe che la formazione del Governo non sia frutto di un vero e proprio procedimento. Invece, nella prassi, la sua formazione si compie mediante un complesso ed articolato processo, nel quale si può distinguere la fase delle consultazioni (fase preparatoria), da quella dell'incarico, fino a quella che caratterizza la nomina; a queste potrebbe aggiungersene una ulteriore che si risolve nell'effettuazione del giuramento prescritto dall'art. 93 e della fiducia dei due rami del Parlamento.
La fase preparatoria
Questa fase consiste essenzialmente nelle consultazioni che il Presidente svolge, per prassi costituzionale, per individuare il potenziale Presidente del Consiglio in grado di formare un governo che possa ottenere la fiducia dalla maggioranza del Parlamento. L'ordine delle consultazioni non è disciplinato se non dal mero galateo costituzionale e, difatti, tale ordine è variato nel corso degli anni (in alcuni casi il Presidente della Repubblica ha omesso alcuni dei colloqui di prassi). In sostanza, questa fase può ritenersi realmente circoscritta a quelle consultazioni che potrebbero essere definite necessarie e, cioè, quelle riguardanti i Capi dei Gruppi parlamentari e dei rappresentanti delle coalizioni, con l'aggiunta dei Presidenti dei due rami del Parlamento, i quali devono essere comunque sentiti in occasione dello scioglimento delle Camere. A titolo esemplificativo può dirsi che l'elenco attuale delle personalità che il Presidente della Repubblica consulta comprende: i Presidenti delle camere; gli ex Presidenti della Repubblica, le delegazioni politiche.
L'incarico
Il Presidente, normalmente, conferisce l'incarico direttamente alla personalità che, per indicazione dei gruppi di maggioranza, può costituire un governo ed ottenere la fiducia dal Parlamento. L'incarico è conferito in forma esclusivamente orale, al termine di un colloquio tra il Presidente della Repubblica e la personalità prescelta.
La nomina
L'incaricato, che di norma accetta con riserva, dopo un breve giro di consultazioni, si reca nuovamente dal capo dello Stato per sciogliere, positivamente o negativamente, la riserva. Subito dopo lo scioglimento della riserva si perviene alla firma e alla controfirma dei decreti di nomina del Capo dell'Esecutivo e dei Ministri. In sintesi il procedimento si conclude con l'emanazione di tre tipi di decreti del Presidente della Repubblica:
quello di nomina del Presidente del Consiglio (controfirmato dal Presidente del Consiglio nominato, per attestare l'accettazione); quello di nomina dei singoli ministri (controfirmato dal Presidente del Consiglio); quello di accettazione delle dimissioni del Governo uscente (controfirmato anch'esso dal Presidente del Consiglio nominato)
Il giuramento e la fiducia
Prima di assumere le funzioni, il Presidente del Consiglio e i Ministri devono prestare giuramento il quale rappresenta l'espressione del dovere di fedeltà che incombe in modo particolare su tutti i cittadini ed, in modo particolare, su coloro che svolgono funzioni pubbliche fondamentali. Entro dieci giorni dal decreto di nomina, il Governo è tenuto a presentarsi davanti a ciascuna Camera per ottenere il voto di fiducia, voto che deve essere motivato dai gruppi parlamentari ed avvenire per appello nominale, al fine di impegnare direttamente i parlamentari nella responsabilità di tale concessione di fronte all'elettorato. E' bene precisare che il Presidente del Consiglio e i Ministri assumono le loro responsabilità sin dal giuramento e, quindi, prima della fiducia.


Considerato che la prima convocazione delle nuove Camere è per il prossimo 29 aprile e ci vorrà un paio di giorni per le elezioni degli organi ufficiali (presidente, giunta, questori, capo gruppi ecc.) una settimana per le consultazioni del Presidente della Repubblica e altrettanto per la procedura di nomina del Governo, non credo che riusciremo ad avere un esecutivo prima del 20 maggio!!

sabato 26 aprile 2008

Referendum di Beppe Grillo


Ieri sono andato a sottoscrivere i referendum proposti da Beppe Grillo: l'abolizione dell'ordine dei giornalisti, la cancellazione dei contributi pubblici all'editoria e l'eliminazione del Testo Unico Gasparri sulla radiotelevisione.
Non entro del merito in quanto i quesiti sono tutti condivisibili ma, nelle ultime settimane, si è pero' diffusa l'ombra della possibile invalidità della raccolta delle firme, in quanto, secondo alcune interpretazioni, in quest'annata di elezioni politiche, non sarebbero legalmente possibili la raccolta firme ed il loro successivo deposito secondo la tempistica promossa col V-Day.
Sulla questione, importantissima e delicata, le interpretazioni sono discordanti. Non esistono precedenti, le norme di legge presentano numerosi elementi chiave di grande ambiguità con conseguenze molto diverse a seconda delle diverse interpretazioni.
Per alcuni la raccolta delle firme sarebbe validissima, anche perché, in materia di garanzia dei diritti elettorali, occorre preferire le soluzioni estensive, ma l'unica accortezza sarà depositare le firme non prima del gennaio 2009 e di conseguenza non si potrà votare prima del 15 aprile 2010.
Opposta la valutazione di altri costituzionalisti per il quale sarebbe stato necessario posticipare la raccolta delle firme.
Radioradicale, oltre ad aver intervistato molti dei docenti, ha elaborato un vero e proprio studio sulla legittimità della raccolta firme promossa da Beppe Grillo.


Stando al testo, invero, la richiamata preclusione si riferisce al deposito non alla raccolta delle firme e, nel silenzio della legge, non è consentito all'interprete di estendere la fattispecie ostativa.
Si tratta di un'interpretazione in bonam partem, che tuttavia sembra adeguata alle disposizioni legislative, tanto più perché, in materia di garanzia dei diritti elettorali, occorre preferire le soluzioni estensive


Il rischio, però, che il grande impegno dei tantissimi italiani che si stanno svenando per organizzare i banchetti del V-Day sia vanificato da un errore tecnico, o più probabilmente da una certa superficialità di Beppe Grillo e dei suoi legali nella lettura delle norme che regolano il referendum abrogativo è alto.


Speriamo di no!!

venerdì 25 aprile 2008

5 per mille

In questi giorni la maggior parte di noi sta compilando la famigerata dichiarazione dei redditi e dobbiamo decidere a quale organizzazione destinare il 5 per mille delle proprie tasse.


Ma sappiamo tutti come funziona?


Con il termine cinque per mille viene definito il meccanismo, introdotto dalla legge finanziaria per il 2006, in virtù del quale il cittadino-contribuente può vincolare il 5 per mille della propria IRPEF al sostegno di enti che svolgono attività socialmente rilevanti (non profit, ricerca scientifica e sanitaria).

Per quanto riguarda l'ammontare del finanziamento a novembre 2007 l’Agenzia delle entrate ha diffuso i dati definitivi sulla ripartizione per il periodo di imposta 2006 colpisce è il numero estremamente ampio di enti e associazioni che hanno beneficiato della misura (29.532). A tale ampiezza di soggetti corrisponde, ovviamente, una distribuzione di somme che, per la maggior parte dei beneficiati, è per piccoli importi. Questo dato induce a riflettere sulla capacità dello strumento di rappresentare una efficace forma di sostegno per le attività sociali e di ricerca.


Gli esponenti politici che hanno sostenuto il provvedimento evidenziavano l’aspetto fondamentale dello strumento che è quello della totale libertà di scelta accordata ai contribuenti. Peccato, però, che nel caso del 5 per mille non si tratti di denaro privato, ma di fondi pubblici, in quanto le scelte si qualificano come provvedimenti di spesa rispetto a somme che, comunque, confluirebbero nelle casse dell’Erario.

Inoltre, si pone anche un problema di razionale e ragionevole distribuzione delle risorse, nel contesto delle complessive decisioni di spesa (e di entrata) dello Stato. Può allora essere lecito chiedersi, per fare un esempio, se risponda a un criterio di ragionevolezza e a una priorità, rispetto alle esigenze di welfare, destinare, 1.588.493 euro alla Associazione Radio Maria, oppure 805.855 euro alla Congregazione dei Testimoni di Geova. O, ancora e più in generale, se risponda davvero ai bisogni del nostro paese destinare 51,1 milioni di euro alla ricerca scientifica e quasi quattro volte tanto (192, 9 milioni) a onlus e associazioni private.

Inoltre, il meccanismo attua un finanziamento a favore di soggetti, che operano in dati settori, e non di progetti o interventi specifici rischiando di di realizzare una sorta di sondaggio sulla notorietà dei soggetti beneficiari, piuttosto che sugli obiettivi meritevoli.

Questo effetto è ulteriormente amplificato dal momento che, in misura delle preferenze espresse, si ripartisce anche la quota assegnata genericamente al settore di intervento, con un effetto moltiplicativo che premia i soggetti (già maggiormente) beneficiati.

Ancor più grave è l'abdicazione dello Stato alla scelta degli interventi da finanziare e le modalità di come questi vanno in concreto assolti. Nelle disposizioni di legge, e nei provvedimenti di attuazione, non è prevista alcuna forma di verifica rispetto alla destinazione delle somme erogate, nonostante i beneficiari siano anche (se non soprattutto) soggetti che svolgono non solo attività sociali e di ricerca.

A mio parere il 5 per mille è uno strumento inutile, poco trasparente e costoso. Inutile perché se volessi contribuire al mondo della ricerca sarebbe sufficiente fare una donazione portando la spesa in detrazione dalla mia dichiarazione. Costoso e poco trasparente perché dobbiamo pagare un esercito di impiegati che "scrutini" le nostre dichiarazioni senza che nessuno effettui un minimo di controllo successivo.

Perché un nuovo blog?

Sono cosciente che di blog ce ne sono tantissimi. Ce ne sono per tutti i gusti.
Ormai è sufficiente navigare superficialmente su internet e si trova di tutto, specialmente blog politici e soprattutto di protesta.
Dopo il mio blog sull'Antica Roma ho sentito il desiderio di fare una nuova esperienza, non molto lontana dalla precedente. La conoscenza della Repubblica e dell'Impero Romano credo che possa aiutarmi a capire cosa sta succedendo nel nostro paese, perché la culla della cultura e del diritto sia diventata una discarica di civiltà.
Non ho né l'obiettivo né le capacità di costruire un blog di politica ma mi piacerebbe dire la mia e condividere con altri (anche se pochi) le mie opinioni e riportare all'attenzione notizie interessanti per un CITTADINO.
Scusatemi ma mi do un grande in bocca al lupo.

Andrea