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martedì 7 ottobre 2008

I tassisti (alcuni) a Roma

Su tutti i telegiornali e sui siti internet dei quotidiani più importanti è stata riportata la notizia che
tre tassisti ieri mattina hanno rubato una moto in via Giolitti. Poi, come se niente fosse, hanno ripreso il loro lavoro. Ad inchiodarli le immagini delle telecamere collocate all'ingresso della stazione. I tre, con regolare licenza, sono stati immediatamente fermati. Dopo aver compiuto il furto infatti sono tornati sul luogo del misfatto come se nulla fosse successo. Condotti presso gli uffici della Polizia ferroviaria di Roma Termini i tre, di cui due con precedenti penali, sono stati arrestati per il reato di furto aggravato in concorso tra loro. Sono stati condotti presso le camere di sicurezza della questura per la «direttissima» odierna.
Ammettendo che la notizia sia vera, visti i precedenti, ma questa volta mi voglio fidare e preso dal dubbio sono andato a leggere il regolamento comunale di Roma per la disciplina degli autoserivzi pubblici non di linea per capire quali erano i requisiti. Incredibile! Per i tassisti romani non è prevista la fedina penale pulita.
Ma è possibile che per partecipare al concorso di operatore ecologico devi dimostrare di essere onesto mentre per portare in auto dei cittadini e dei turisti al Comune non interessa se sei stato condannato per guida in stato di ebrezza o magari per furto!
Complimenti , peccato che con l'attuale sindaco è difficile sperare in un cambio di rotta.

mercoledì 17 settembre 2008

legge elettorale europea

Silvio Berlusconi ribadisce che "il sistema delle liste bloccate permette di avere professionisti che possono autorevolmente rappresentare il Paese all'interno delle commissioni del Parlamento europeo".
Le liste bloccate, secondo il premier, "selezionano chi rappresenta autorevolmente gli interessi europei ma soprattutto italiani".
Complimenti e noi che pensavamo alle elezioni come una scelta democratica.
Invece hanno ragione: il popolo italiano non si merita nulla, anzi ci meritiamo questi politici perché non facciamo nulla per cacciarli.
In fondo più del 51% nelle ultime votazioni ha dichiarato che è giusto che a scegliere ci pensino loro, i proprietari dei partiti. Mica stiamo parlando del nostro Stato ma della loro azienda.

Siamo tornati indietro di un paio di secoli, quando si era sudditi e non cittadini.

Ma l'opposizione? Veltroni ci sei?
....ma siamo caduti così in basso.........

venerdì 5 settembre 2008

La solita carica

Dichiarazioni del Capo della Polizia "Abbiamo modo di ritenere che dietro la conduzione degli incidenti provocati dai tifosi napoletani ci sia l'influenza della criminalità organizzata".
Ma è possibile? Mi sembra tanto una giustificazione buttata lì!
In rete è possibile vedere cosa è successo alla Stazione Termini di Roma e non mi sembra, a mio avviso, che i tifosi del Napoli abbiano commesso chissà che cosa per subire quella furiosa carica.
Penso che utlimamente sia molto facile che i responsabili dell'ordine pubblico si lascino andare a facili rappresaglie. Cosa c'è di più facile di picchiare 3.000 scalmanati tifosi??

Guardate la parte finale del video

martedì 2 settembre 2008

I mafiosi italiani bloccano i tentativi di ripulire mucchi di rifiuti tossici

Sul sito italiadallestero.info è stato tradotto un interessante articolo pubblicato sul Los Angeles Times.

Il giornalista premette come i residenti della zona di Napoli hanno un tasso di cancro e di altre malattie più alto. Gli attivisti che combattono sono stati minacciati e i testimoni uccisi.

Poi racconta che quando ti scontri con l’immondizia qui nella regione Campania, ti scontri contro una mafia potente e brutale conosciuta come Camorra. La Camorra, basata a Napoli, controlla l’importo, il trasporto e l’eliminazione di milioni di tonnellate di immondizia, un giro di affari estremamente lucroso nel quale il gruppo segue le sue regole, ignora le leggi sui rifiuti tossici e contamina quella che una volta era fertile terra agricola, campagna, foreste e fiumi.
A parte la sgradevolezza di tutto questo, prove suggeriscono ora che la spazzatura sta avvelenando la catena alimentare e potrebbe causare cancro, difetti al feto e altri problemi di salute.

Per la maggior parte dell’anno scorso, la Campania è stata soffocata sotto torreggianti montagne di spazzatura suppurante e non raccolta. Le discariche, legali e illegali, erano piene fino a debordare. Fino a quando squadre di pulizia si sono finalmente mosse in luglio, mari di spazzatura bloccavano strade e portoni, e inghiottivano marciapiedi e parchi. La Camorra periodicamente pagava ragazzini zingari per dare fuoco a porzioni dei rifiuti, creando scene dantesche di una terra a fuoco, villaggi e paesi pieni di fuoco tossico.
Il racket funziona così. Centinaia di fabbriche, complessi industriali e aziende di ogni tipo nel ricco nord Italia e in altre parti d’Europa contattano il mediatore per avere i loro rifiuti rimossi. Per ridurre i costi, questi mediatori si rivolgono a circa 20 ditte di smaltimento in Campania, quasi tutte, dicono i Pubblici Ministeri, controllate dalla Camorra.
La Camorra ha entusiasticamente reso il povero sud Italia la discarica del mondo, o almeno parte del mondo. Camion trasportano i rifiuti al sud di giorno e di notte, per tutto l’anno, e lo depositano principalmente in discariche illegali e senza regole.
I camorristi hanno gradualmente cacciato via gli agricoltori e hanno ottenuto il controllo di sempre più terra, dove scaricano la roba. Ma la Campania si sta riempiendo.
Enormi containers, che arrivano dalla Cina pieni di giocattoli scadenti e abbigliamento firmato falso, scaricano e poi si riempiono di spazzatura, dicono i Pubblici Ministeri. In un intervento della polizia di due anni fa, gli agenti della dogana hanno confiscato 9 mila tonnellate di rifiuti che erano stati messi di contrabbando su navi da carico, la metà destinate alla Cina.
Gli ambientalisti sono particolarmente preoccupati degli effetti sulla produzione del cibo e sulla salute.
Sostanze tossiche sono filtrate dai rifiuti nelle falde acquifere, inquinando i ruscelli da cui le mucche e le pecore bevono e l’erba di cui si nutrono. Ancora più veleno viene vomitato nell’aria quando si brucia spazzatura.
La Campania ospita i greggi di bufale il cui latte è utilizzato per produrre la miglior mozzarella. Livelli inaccettabili di diossina, agente cancerogeno, sono stati trovati quest’anno in qualche mozzarella, minacciando l’esportazione di uno dei migliori prodotti italiani, un giro d’affari da 350 milioni di euro.
Il disgusto pubblico è finalmente diventando tanto grande quanto la spazzatura e i cittadini hanno deciso di sconfiggere la Camorra e di tentare di reclamare la terra e di ristabilire una normale vita familiare.
Hanno installato recinti per reclamare la proprietà della campagna e bloccare i rilevamenti della Camorra. Gli agricoltori hanno organizzato mercati per vendere i loro prodotti e migliaia di residenti hanno considerato importante frequentarli. Le scuole hanno organizzato recite anti-mafia in classe.
“Vedere questo tipo di vita e di unità ha dato fastidio alla Camorra,” ha ricordato con soddisfazione Del Giudice, 40 anni, un ambientalista facilmente eccitabile con occhiali e una zazzera di capelli che si stanno ingrigendo.
Nonostante l'impegno di Del Giudice e di altri come lui si credeva di migliorare le cose ma la Camorra hanno iniziato ad eliminare sistematicamente diverse persone che stavano cooperando con i magistrati in indagini contro la Camorra.
L’intimidazione degli agricoltori e degli altri che stavano lavorando con Del Giudice è stata più subdola. Gli agricoltori arrivavano nei loro campi e trovavano alberi abbattuti nel corso della notte, o macchinari distrutti. Uomini armati sparavano contro fienili e serre.
Diversi agricoltori e residenti apparsi nel documentario con Del Giudice sono scappati dalla regione, abbandonando le loro proprietà; altri hanno visto i loro affari ridursi a zero.
La Camorra ha sofferto una grande sconfitta a causa della Corte di appello di Napoli che ha confermato sentenze a vita per quattro dei maggiori boss di uno dei gruppi più potenti della Camorra, concludendo una indagine di dieci anni chiamata Operazione Spartacus.
Ma pochi qui pensano che farà molto per rallentare le attività della Camorra. Ci sono già altri mafiosi pronti a prendere il posto di quelli che vanno in prigione.
“La Camorra mi ride dietro adesso,” ha detto Del Giudice. “Hanno vinto.”

lunedì 11 agosto 2008

The thin green line


Articolo pubblicato su Economist tradotto da italiadallestero.it

L’Italia diventa più severa contro i crimini di strada. Ma è ancora indulgente con la corruzione.
Gli artiglieri hanno reso sicura Piazza del Duomo a Milano; i paramilitari hanno preso posizione alle porte di S. Giovanni Laterano a Roma; i reggimenti degli Alpini con il caratteristico cappello piumato hanno aiutato la polizia a fare irruzione in un ritrovo abituale all’aria aperta di spacciatori a Torino.
L’Italia difficilmente è come la Colombia.

Non c’è il benché minimo segnale di un attacco terroristico. Dunque perché quest’atmosfera da emergenza nazionale?

Il 4 agosto, il Governo di Silvio Berlusconi, Primo Ministro italiano, ha inviato l’esercito nelle strade per reprimere quella che lui definisce una crisi della sicurezza pubblica.
3.000 soldati verranno impiegati per assolvere a funzioni di ordine pubblico. La maggior parte prenderà il posto della polizia a guardia dei centri di detenzione per immigrati e di potenziali obiettivi del terrorismo come le ambasciate. Circa 1000 militari pattuglieranno le strade insieme alla polizia. Il Governo afferma che l’esercito rimarrà nelle strade per almeno sei mesi.
Un provvidenziale studio del Censis, un istituto di ricerca, mette in dubbio la premessa del governo secondo cui il crimine sarebbe fuori controllo. Nel 2006 gli omicidi in Italia sono stati meno di quelli registrati in Germania, Francia e Regno Unito; è più probabile essere uccisi a Bruxelles che a Roma.
La percentuale degli omicidi non è uguale a quella dei crimini, comunque. Le cifre fornite dal governo mostrano che il numero complessivo dei reati aumenta del 6-7% ogni anno. Quello che sembra crescere più rapidamente è l’apprensione pubblica. Un altro studio pubblicato il 27 luglio da una fondazione di una compagnia assicurativa, Unipolis, ha scoperto che gli italiani ritengono il crimine la fonte principale della loro insicurezza, e quasi la metà associa i reati con gli stranieri.
Il Governo attribuisce la propria vittoria elettorale di aprile all’impegno di Berlusconi di essere intransigente sul crimine. L’invio delle truppe nelle strade costituisce un messaggio per gli elettori che intende tenere fede a quella promessa. Alcune testimonianze aneddotiche suggeriscono che la maggior parte degli italiani percepisce come rassicurante la presenza dell’esercito.
Se questo riuscirà a contenere il crimine è un altro discorso. Il Generale Mario Buscemi, che ha guidato l’ultimo dispiegamento delle forze armate nelle città italiane, per fronteggiare la mafia negli anni ‘90, fa notare che all’epoca disponeva di 20000 uomini solo per la Sicilia. L’attuale operazione, egli dichiara, è “sostanzialmente simbolica”. I soldati non hanno il potere di effettuare arresti, né sono debitamente addestrati ed equipaggiati per condurre operazioni di polizia.
Uno dei timori ampiamente esternati è che la vista dell’esercito potrebbe spaventare i turisti. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, membro del Polo della Libertà di Berlusconi, ha condotto una lotta serrata per tenere i soldati in divisa fuori dal centro storico. L’Italia forse non è la Colombia, ma potrebbe cominciare ad assomigliarle.
In mezzo a questo melodramma - che comprende “l’emergenza” dei barconi di immigrati provenienti dal Nord Africa e lo sfratto degli zingari - c’è una domanda persistente. Perché il Governo è così intransigente sul crimine e così indulgente con la corruzione?
I primi provvedimenti di Berlusconi al governo sono stati la chiusura degli uffici di alte commissioni contro la corruzione e l’approvazione di una legge in base alla quale egli stesso non dovrà rispondere alle accuse di corruzione.

Scandalo Ater Treviso

Mentre viaggiavo in auto ho ascoltato alla radio il programma di "Radio 24" un "Abuso al giorno....." . Il servizio raccontava di uno scandalo avvenuto ad aprile scorso (credo che il programma era una replica) a Treviso.
On line ho trovato l'articolo de L'Espresso.it:
Per il "Progetto casa", un piano finanziato dall'Ater (l'ente che ha ereditato la gestione delle case popolari), politici e loro familiari si sono insediati in pole position. Il piano riguarda la costruzione di 30 appartamenti a prezzo convenzionato: poco più di 100 metri quadrati per 160 mila euro. Palazzine eleganti di tre piani che sorgeranno nella prima periferia della Marca in un quartiere destinato a un grande sviluppo: vi è prevista la nascita della "cittadella delle istituzioni" disegnata da Mario Botta. Ma le graduatorie delle assegnazioni si sono rivelate sorprendenti. Chi si è classificato secondo per ottenere l'alloggio a prezzo agevolato? Pierantonio Fanton, presidente proprio di Progetto casa, consigliere dell'Ater e consigliere comunale leghista nel municipio del celebre Giancarlo Gentilini.
Fanton è stato tra i primissimi a depositare la domanda nel giorno stesso dell'apertura del bando. Anche il primo nella graduatoria di assegnazione è un nome noto in città. Si tratta di Giobatta Zampese: è il padre del consigliere comunale leghista Sandro, che presiede anche l'azienda pubblica di trasporto locale. Volete una chicca finale? Fanton e Zampese Junior sono soci nello stesso studio professionale di architettura.
Il conduttore ha intervistato sia Fanton che Nicola Altami, rappresentante dell'opposizione in Comune. La difesa è stata penosa!!!!

mercoledì 6 agosto 2008

Esercito a pattugliare le strade delle grandi città.



Il sito disinformazione.it riprende un articolo di Antonio Camuso – Osservatorio sui Balcani – del 25 giugno 2008:

Ecco cosa riporta il “Rapporto Urban Operations in the Year 2020” redatto dalla RTO (Studies Analysis and Simulation Panel Group, SAS-030).

La RTO, l’Organizzazione per la Ricerca e la Tecnologia della NATO è il centro di convergenza delle attività di ricerche/tecnologiche (R&T) per la difesa in seno della NATO. L’Operazione Terrestre o Operazione Urbana (UO-2020) all’orizzonte dell’anno 2020 è uno studio che esamina la natura probabile dei campi di battaglia, i tipi di forze terrestri le loro caratteristiche e capacità.


Lo studio ipotizza l’andamento della popolazione mondiale entro l’anno 2020. Entro questa data il 70% della popolazione mondiale vivrà all’interno di zone urbane. Il numero delle persone nel mondo supererà i 7,5 miliardi e ciò sarà causa di una spaventosa crescita demografica nelle città e/o metropoli incrementando l’urbanizzazione, provocando povertà, scontri e tensioni sociali. La necessità di una presenza (militare) massiccia e dominante, tanto morale quanto psicologica, spesso su periodi di tempo prolungati, resterà una caratteristica unica e persistente delle Operazioni Urbane. Questa necessità entrerà nel conflitto attraverso la domanda pressante da parte del mondo politico e del grande pubblico per azioni rapide, decisive e chirurgiche…
Ricapitolando:
- le guerre future saranno all’interno delle città;
- avremo eserciti lungo le strade (NATO o forze militari preposte);
- dal punto di vista psicologico sarà normalissimo avere militari armati in città;
- politici e cittadini richiederanno l’intervento dell’esercito;
- le forze militari utilizzeranno ogni sorta di arma (letale e “non-letale” ad alta energia);
- sommosse, scontri sociali, manifestazioni potranno essere sedate dall’esercito…
- stiamo andando verso la costituzione di uno “Stato militarizzato”.


giovedì 31 luglio 2008

Questa è truffa allo Stato


Brunetta dove sei?

mercoledì 4 giugno 2008

Incidente nucleare

Una notizia interessante per chi sbandiera la sicurezza delle centrali nucleari di oggi!
La Commissione europea ha attivato il sistema d'allerta rapida europea sui rischi radioattivi dopo un incidente nella centrale nucleare di Krsko, in Slovenia, a 130 km da Trieste, la cui attività è stata sospesa. E' quanto si legge in una nota diffusa a Bruxelles dallo stesso esecutivo Ue

" Al momento, non è stata identificata nessuna emissione nell'ambiente". Al momento.............

martedì 3 giugno 2008

Emergenza rifiuti e legalità

Secondo gli autori del blog Uguali per Tutti, Il Decreto Legge 23 maggio 2008, n. 90, contiene norme che violano fondamentali principi costituzionali, in materia di giurisdizione.
Con la scusa dell’“emergenza rifiuti” si introducono modifiche e deroghe a principi fondamentali della giurisdizione, che non possono essere in alcun modo accettati.
E’ evidente, infatti, l’estrema gravità di un “principio” per il quale la necessità di fronteggiare una emergenza “giustificherebbe” la sospensione dei principi costituzionali e la ricerca di un modo per impedire o rendere ancora più difficile alla magistratura accertare e perseguire i reati.
Ciò che sta accadendo è che chi – e ovviamente non ci si riferisce al Governo in carica, ma all’insieme trasversale di gruppi politici ed economici che negli anni sono stati consociativamente al potere – ha causato l’emergenza ne vuole gestire la “cura” in un modo che gli consenta di coprire proprie e altrui responsabilità.
Alla gravità dell’allarme in questione si deve aggiungere, per un verso, che esso è ancora più grave in un Paese la cui democrazia è vulnerata da una opposizione che non si oppone e, per altro verso, che basterebbe l’emergenza campana per trovare dolorose spiegazioni al “rinnovato clima di amicizia” che si è recentemente instaurato nel nostro Paese fra Governo e opposizione.
Il rischio è, in sostanza, che ciò che si sta negoziando sia solo un insieme di coperture reciproche.

venerdì 30 maggio 2008

è una situazione vergognosa

Lo sospettavamo tutti ma che lo andasse a dichiarare il capo della Polizia davanti al Parlamento questo non me lo aspettavo proprio.
«Viviamo una situazione di indulto quotidiano - dice alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia del Senato - di cui tutti parlano. Ma su cui non si è fatto nulla negli ultimi anni». La pena, aggiunge Manganelli, «oggi è quando di più incerto esiste in Italia»; un qualcosa che rende «assolutamente inutile» la risposta dello Stato e «vanifica» gli sforzi di polizia e magistratura. «Non gioco a fare il giurista - prosegue il capo della Polizia - voglio entrare nelle prerogative del Parlamento, ma quella che abbiamo oggi è una situazione vergognosa».

martedì 13 maggio 2008

L'indulto

Sintesi di un articolo di Tito Boeri su www.lavoce.info
Da oggi abbiamo un nuovo governo e l’attenzione generale si sposterà presumibilmente sulle cose da fare anziché sulle letture del voto del 13 e 14 aprile.
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Il voto alle politiche ha premiato in particolare gli unici due partiti che si sono opposti all’indulto varato nel 2006: Lega e Italia dei valori. Questa coincidenza non è stata notata, forse perché l’indulto è stato varato quasi due anni fa e, si sa, l’Italia è un paese con scarsa memoria storica. Eppure l’indulto è un provvedimento che sta avendo effetti duraturi sul benessere degli italiani. Qualcosa di cui ci si ricorda nel segreto dell’urna anche se quasi tutti i partiti si sono (giustamente dal loro punto di vista) astenuti dal menzionarlo in campagna elettorale.
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Un primo effetto dell’indulto è stato quello di aumentare l’attività criminale in Italia. I dati raccolti da Giovanni Mastrobuoni e Alessandro Barbarino sembrano difficilmente controvertibili a riguardo: l’indulto ha aumentato del 70 per cento le rapine in banca e fatto lievitare diverse tipologie di reati, dallo spaccio di stupefacenti, ai furti di autoveicoli, ai borseggi, agli omicidi. Lo si evince mettendo in relazione il numero di reati segnalati alle forze dell’ordine e le scarcerazioni nelle diverse regioni.
I reati aumentano visibilmente con le scarcerazioni anche perché l’indulto del 2006 è stato un provvedimento generalizzato, che non ha selezionato le persone da scarcerare in base al loro grado di recidività. Così, molti criminali abituali, di professione, sono stati messi nelle condizioni di nuocere. Ma c’è anche un secondo effetto dell’indulto che forse è stato avvertito ancora più intensamente dagli italiani. Il cronico sovraffollamento delle nostre carceri, la lentezza del nostro processo penale e l’aspettativa di nuovi indulti sembrano aver modificato la composizione dei flussi migratori diretti nel nostro paese, finendo per attrarre da noi più criminali che altrove. Qui i dati disponibili sono ancora limitati ma si può intuire da diversi indizi:
1. in Italia è aumentata la quota di coloro che vedono nell’immigrazione un male;
2. tra le cause più frequentemente citate di questa avversione, il fatto che “gran parte dei reati sono di immigrati clandestini”;
3. la percentuale di omicidi di cui vengono accusati immigrati è quintuplicata negli ultimi quindici anni; quella dei tentati omicidi è aumentata di sei volte, ben di più della crescita della quota di immigrati sulla popolazione italiana;
4. l’indulto ha scarcerato circa 8mila immigrati nel giro di un mese, mantenendo inalterata la loro quota sulla popolazione carceraria italiana. Quindi, senza l’indulto ci sarebbe oggi probabilmente molta più tolleranza verso gli immigrati in Italia.
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L’indulto è stato un incubo per molti italiani perché siamo un paese verso cui si dirigono grandi flussi di immigrati clandestini. Le interazioni fra indulto e flussi migratori spiegano anche perché gli elettori che temevano gli immigrati non abbiano punito la Lega, nonostante la legge che tuttora regola questi flussi porti il nome di Umberto Bossi.
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Da oggi abbiamo non solo un nuovo governo, che può cercare di dimostrare ai tantissimi italiani che non leggono i giornali che sarà in prima fila nella battaglia per il rispetto della legalità. C’è chi ritiene che sia una missione impossibile eppure battersi perché ci siano più carceri, perché i processi siano più brevi e perché vengano da noi soprattutto quegli immigrati che più facilmente si possano inserire nel nostro tessuto sociale significa proteggere gli italiani più poveri e gli stessi cittadini stranieri che sono già da noi, le prime vittime di questa criminalità importata. Significa anche permettere al nostro paese di avere una politica credibile dell’immigrazione: se non si vince la battaglia contro la criminalità importata, rischiamo, prima o poi, di essere costretti a chiudere del tutto le nostre frontiere. A quel punto, finiremmo solo per importare immigrazione irregolare, in un circolo vizioso di illegalità che alimenta nuova illegalità.

domenica 11 maggio 2008

112 numero unico

Gli italiani fino ad oggi potevano scegliere: 113 per parlare con la Polizia di Stato, 115 per entrare in contatto con i Vigili del Fuoco, 118 per le emergenze sanitarie e 112 per i Carabinieri.
Dal mese di marzo è in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro delle Comunicazioni che, di fatto, costringe la Polizia di Stato e i Carabinieri a una gestione congiunta degli SOS e delle richieste di aiuto.
In caso di incendi, fughe di gas, o altre emergenze, si dovrà chiamare il 112 collegato ad una centrale unica che gestirà tutte le emergenze. Il nuovo servizio, che si conforma alle direttive europee, migliora molto la localizzazione del chiamante, che funzionerà con i telefonini italiani e stranieri anche nel caso in cui si chiamerà con il numero nascosto. Chi telefonerà sarà individuato in soli 4 secondi, un tempo ridotto e utile se chi chiama non sarà in grado di fornire un recapito o perché sotto shock o perché cade la comunicazione.
Anche se resta in ancora in vita il 113, questa novità organizzativa è un primo deciso passo verso il definitivo salto al numero unico che sarà il 112.
A luglio partirà la sperimentazione a Salerno, a seguire le altre province italiane. Il numero unico 112 in Europa è già il numero di emergenza, l'Italia per il ritardo nell'uniformarsi ha rischiato una procedura di infrazione.
In poche parole l'Europa ci ha costretto al numero unico, pPotevamo essere puntuali in cosa così importante? Non sarà che i Carabinieri non volevano cedere il loro numero?
Un'altra bella figura!

mercoledì 7 maggio 2008

Pregiudicati in parlamento

Fonti: "Se li conosci li eviti" di Marco Travaglio e Peter Gomez
Berruti Massimo Maria (FI): condannato in via definitiva a 8 mesi per favoreggiamento.
Bonsignore Vito (europarlamentare FI): condannato definitivamente a 2 anni per tentata concussione nello scandalo delle tangenti per il nuovo ospedale di Asti.
Mario Borghezio (europarlamentare Lega Nord): condannato in via definitiva per incendio aggravato da "finalità di discriminazione", per aver dato fuoco ai pagliericci di alcuni immigrati che dormivano sotto un ponte di Torino, a 2 mesi e 20 giorni di reclusione commutati in 3.040 euro di multa.
Bossi Umberto (Lega Nord): condannato in via definitiva a 8 mesi di reclusione per 200 milioni di finanziamento illecito dalla maxitangente Enimont.
Cantoni Giampiero (FI): ha patteggiato 2 anni di reclusione per corruzione e concorso in bancarotta e risarcito 800 milioni di lire.
Carra Enzo (PD): una condanna in via definitiva per false dichiarazioni al pubblico ministero. Per i giudici, Carra è un falso testimone che, con il suo «comportamento omertoso» e la sua «grave condotta antigiuridica», ha tentato di «assicurare l’impunità a colpevoli di corruzione, falso in bilancio e finanziamento illecito» nel caso Enimont. Parola del Tribunale e della Corte d’Appello di Milano, nonché della Cassazione, che l’hanno condannato prima a 2 anni e poi a 1 anno e 4 mesi (grazie allo sconto del rito abbreviato) di carcere.
Ciarrapico Giuseppe (PDL): è stato condannato a 3 anni definitivi per il crack da 70 miliardi della Casina Valadier (ricettazione fallimentare) e ad altri 4 e mezzo per il crack Ambrosiano (bancarotta fraudolenta).
De Angelis Marcello (AN): condannato in via definitiva a 5 anni di carcere per banda armata e associazione sovversiva come dirigente e portavoce del gruppo neofascista Terza Posizione.
Dell’Utri Marcello (FI): condannato definitivamente a Torino a 2 anni e 3 mesi per false fatture e frodi fiscali nella gestione di Publitalia (reato per cui fu arrestato per 18 giorni nel maggio 1995 e poi patteggiò la pena in Cassazione).
Farina Renato (FI): Farina patteggia una pena di 6 mesi di reclusione per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar, l’imam egiziano rifugiato in Italia, sequestrato a Milano il 17 febbraio 2003 dalla Cia con l’aiuto del Sismi, trasportato nella base americana di Aviano e di lì deportato in Egitto, dove fu torturato per sette mesi.
La Malfa Giorgio (FI): condannato definitivamente a 6 mesi per il finanziamento illecito della maxitangente Enimont.

Maroni Roberto (Lega Nord): condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale durante la perquisizione della polizia nella sede di via Bellerio a Milano.
Nania Domenico (AN): arrestato per 10 giorni e poi condannato in via definitiva a 7 mesi per lesioni personali legate ad attività violente nei gruppi giovanili di estrema destra (fatti dell’ottobre ’69, sentenza emessa nel 1977 e divenuta definitiva nel 1980).
Naro Giuseppe (UDC): condannato in primo grado a 3 anni e in Cassazione a 6 mesi definitivi di reclusione (erano 3 anni in primo grado) per abuso d’ufficio nel processo per l’acquisto con denaro pubblico di 462 ingrandimenti fotografici, alla modica cifra di 800 milioni di lire.
Papania Antonio (PD): il 24 gennaio 2002 ha patteggiato davanti al gip di Palermo una pena di 2 mesi e 20 giorni di reclusione per abuso d’ufficio.
Sciascia Salvatore (FI): condannato definitivamente a 2 anni e 6 mesi per aver corrotto alcuni ufficiali e sottufficiali della Guardia di finanza.
Tomassini Antonio (FI): medico chirurgo, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 3 anni di reclusione per falso.

E meno male che avevano assicurato che non avrebbero candidato pregiudicati salvo reati politici.

venerdì 2 maggio 2008

Renato Farina


Non molti conoscono questo nome ma, a mio avviso, è un esempio lampante di giornalismo italiano. (Le notizie sono tratte da Wikipedia)

Renato Farina ha incomiciato a scrivere su Solidarietà, poi sul settimanale Il Sabato, mentre in televisione è stato autore e conduttore de L’InFarinata su Raisat Extra e consulente di Gad Lerner per il programma L’Infedele.

È stato vicedirettore di Vittorio Feltri al Giornale e al Resto del Carlino. Fino all'ottobre del 2006 è stato Vicedirettore di Libero, che ha fondato con Vittorio Feltri nel luglio del 2000.

La magistratura ha indagato sui rapporti da lui avuti con alcuni membri del Sismi (i servizi segreti militari). Farina ha confermato di fare parte del Sismi dal 1999.

Il 2 ottobre 2006 l'ordine dei giornalisti lombardo lo sospende per un anno per aver pubblicato notizie false in cambio di denaro dal Sismi.
Nell'ottobre 2006 la Procura ne chiede la radiazione dall'albo dei giornalisti.

Nel dicembre 2006 il sostituto procuratore di Milano, Armando Spataro, ne chiede il rinvio a giudizio (ha organizzato una falsa intervista con i magistrati con il solo scopo di raccogliere informazioni sull'indagine) con l'accusa di favoreggiamento sul caso Abu Omar.
Nel febbraio 2007 ha patteggiato la pena ed è stato condannato a sei mesi di reclusione. La pena è stata immediatamente commutata in una multa di 6.800 euro.
Farina ha riconosciuto le accuse di favoreggiamento mosse a suo carico e, nel corso degli interrogatori, ha ammesso di essere stato pagato ripetutamente dal SISMI per le sue attività e di aver ricevuto pressioni da Pollari e Pompa per reperire informazioni sulle indagini in corso sul sequestro di Abu Omar.

Su richiesta avanzata dal Procuratore generale della Repubblica di Milano, il 29 marzo 2007 è stato radiato dall'Ordine dei Giornalisti.

Tale provvedimento disciplinare è stato aggirato dal quotidiano Libero cui, a partire dal 30 marzo 2007, Renato Farina continua a collaborare nelle vesti di semplice opinionista.

In queste ultime elezioni è stato eletto deputato nelle liste del PDL (ovviamente non potevano farsi scappare quest'opportunità).

mercoledì 30 aprile 2008

Paradossi del 1° maggio: Coop aperte e musei chiusi

di Vincenzo Chierchia e Cesare Peruzzi per “Il Sole 24 Ore”

Musei chiusi a Firenze. Ipercoop aperti in Piemonte. La festa del 1° maggio unisce i lavoratori di quasi tutto il mondo da fine '800 ma nell'Italia di oggi rischia di dividerli: da una parte quelli che festeggiano, dall'altra chi deve fare i conti con la concorrenza e assecondare le esigenze della clientela. Poco importa se i primi garantiscono un servizio pubblico mentre i secondi operano sul libero mercato. Anzi, è proprio qui la differenza.

martedì 29 aprile 2008

Intervento di Bossi

(Agi) - "Se tutti i ministri fossero della Lega i problemi del paese sarebbero risolti in 2 mesi". Lo ha detto il segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi, conversando con i giornalisti nel cortile interno della Camera.
Infatti non avremmo più un Paese........

Patto con Roma di Alemanno


Il testo del “Patto con Roma” firmato da Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini, Gianni Alemanno e Alfredo Antoniozzi. Contiene 16 punti nodali che il Popolo della Libertà si è impegnato a realizzare per la Capitale d'Italia.

1 - Distretto di Roma Capitale

Impegno a realizzare una legge nazionale e una riforma costituzionale per la creazione di un Distretto che riassuma le competenze di Provincia e Comune con poteri legislativi straordinari. La nuova istituzione del distretto di Roma Capitale beneficerà della riforma del federalismo fiscale.

2 - Diritti del contribuente e riforma dello Statuto

Allo Statuto comunale sarà aggiunto un titolo specifico dedicato alla tutela dei contribuenti (cittadini e imprese) con l'obbligo di ripristinare un rapporto equo tra pressione fiscale e qualità dei servizi erogati, di tutelare e risarcire i cittadini da disservizi e "cartelle pazze". Al difensore civico verrà affidato il compito di controllare l'applicazione di queste norme.

3 - Piano casa

Costruzione di 25mila alloggi destinati alle famiglie dei lavoratori con retribuzioni medio-basse, sia attraverso l'edilizia economico-popolare, sia con la concessione a riscatto e/o in affitto con un canone compatibile con i salari degli assegnatari.

4 - Abolizione dell'Ici e diminuzione delle tasse

L'Ici sulla prima casa verrà abolita. L'Irpef comunale verrà ridotta fino a un'aliquota pari allo 0.25%.

5 - Riqualificazione periferie e quartieri svantaggiati

Per Roma è previsto, nell'ambito del programma nazionale di interventi sociali e di attrazione d'impresa, lo stanziamento di 1miliardo e 500milioni di euro in favore della periferia, utilizzando, oltre agli strumenti esistenti, quello innovativo della demolizione e ricostruzione.

6 - Piano straordinario per la mobilità

Il piano prevede la realizzazione del 2° anello esterno del Grande Raccordo Anulare e il completamento dell'anello ferroviario, l'incremento dei parcheggi di scambio e rotazionali, la diversificazione della flotta degli autobus, l'aumento dei treni della metro, la realizzazione dei prolungamenti delle linee A e B, la costruzione della linea D e la conclusione nei tempi previsti della metro B1 e della metro C, la più grande opera pubblica programmata in Italia negli ultimi 25 anni e finanziata per l'82% dal Governo Berlusconi. Riordino della logistica per il trasporto merci per evitare il transito in città di camion e mezzi di trasporto pesanti.

7 - Ripristino della legalità in materia di espulsioni

Attuare subito le procedure di espulsione dei 20mila nomadi ed immigrati che a Roma hanno violato la legge. Istituire l'Assessorato alla Sicurezza e all'Immigrazione per le politiche di controllo del territorio, di prevenzione dei reati, di accoglienza e integrazione dei lavoratori stranieri in regola.

8 - Chiusura dei campi nomadi abusivi

Chiusura dei campi nomadi abusivi, controllo rigoroso ed effettivo di quelli regolari e loro progressiva eliminazione. Contrasto ad ogni forma di sfruttamento dei bambini e delle donne, con particolare riferimento alla prostituzione e all'accattonaggio minorile

9 - Legalità e decoro urbano

Riforma della Polizia Municipale con la creazione di reparti specializzati nella lotta al commercio abusivo, nella prevenzione e repressione della mendicità minorile e dell'offerta di manodopera clandestina. Costituzione di nuovi presidi per ospitare i bambini sottratti all'accattonaggio. Adozione del regolamento per l'armamento. Progetti di telesorveglianza assistita e tecnologica e contrasto all'infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto commerciale cittadino attraverso il riciclaggio del danaro sporco.

10 - Sostegno alle famiglie

Ripristino del bonus per il sostegno della natalità, libri di testo gratuiti fino ai 18 anni per le famiglie meno abbienti. Apertura di un negoziato con l'Ue per ridurre l'Iva su tutti i prodotti per l'infanzia.

11 - Asili Nido

Creazione di 10mila nuovi posti per i bambini di Roma, attraverso la costruzione di nuovi asili pubblici, l'incentivazione alla creazione di asili nido aziendali e privati, accreditati e convenzionati, l'obbligo per tutte le grandi unità produttive di dotarsi di questo servizio.

12 - Qualità dell'offerta sanitaria

Intesa con il Governo per la costruzione di un nuovo e moderno Policlinico Umberto I con tempi certi di realizzazione, creazione di presidi sanitari di quartiere per alleggerire il carico sugli ospedali, snellire le liste d'attesa, ottenere una sanità per tutti, ma diversificata tra prestazioni di base e di eccellenza, nel rispetto della parità tra erogatori pubblici e privati.

13 - Nuovo Piano rifiuti

Scongiurare il rischio di un'emergenza rifiuti analoga a quella di Napoli, passare immediatamente alla raccolta differenziata "porta a porta" in tutta la città, realizzare subito tutti gli impianti necessari allo smaltimento dei rifiuti di Roma. Chiudere la discarica di Malagrotta nei tempi previsti. Realizzare il quarto impianto per la chiusura del ciclo dei rifiuti su iniziativa dell'Ama per dare valore industriale all'azienda pubblica.

14 - Anziani e povertà

Realizzazione di un piano straordinario per contrastare la povertà che colpisce 476.000 famiglie romane e per assicurare l'assistenza agli anziani, per garantire ai non autosufficienti e agli incapienti di essere assistiti e curati preferibilmente nella propria casa. Rendere protagonista di questo piano tutto il mondo dell'associazionismo e del volontariato secondo il principio della sussidiarietà.

15 - Sostegno ai giovani precari

Creazione di un fondo di assistenza per i giovani precari, da cui trarre risorse per garantire gli ammortizzatori sociali durante i periodi di disoccupazione. Il fondo potrà realizzare una serie di convenzioni in favore dei precari offrendo servizi e facilitando l'accesso al credito.

16 - Lotta all'inquinamento e tutela della salute dei cittadini

Creazione di un nuovo e più efficiente sistema di monitoraggio delle varie forme di inquinamento che vengono rilevate nella città di Roma, per garantire il benessere dei cittadini anche attraverso forme attive di prevenzione e la promozione di idonei stili di vita e di comportamento.

Perché Rutelli ha perso!


Ieri Rutelli ha perso inaspettatamente le elezioni a Sindaco di Roma a favore di Alemanno. Riporto una sintesi dell'articolo, che condivido, di Massimo Giannini pubblicato su Repubblica:


"La sconfitta di Rutelli non è una disfatta orfana, ma stavolta ha almeno due padri. C'è un padre, sul piano della proiezione politica romana. Si chiama Francesco Rutelli. Nonostante l'ottimo passato da sindaco negli ormai lontanissimi anni '90, stavolta Rutelli è stato un handicap, non una risorsa. Il candidato alla provincia del Pd Zingaretti, nelle stesse circoscrizioni in cui si votava anche per le comunali, ha ottenuto 731 mila voti contro i 676 mila ottenuti da Rutelli. Vuol dire che quasi 60 mila elettori di centrosinistra, con un ragionato ancorché masochistico calcolo politico, hanno votato "secondo natura" alla provincia, mentre hanno fatto il contrario per il Campidoglio. Piuttosto che votare l'ex vicepremier del governo Prodi, hanno annullato o lasciato bianca la scheda. In molti casi hanno addirittura votato Alemanno. Dunque, a far montare la "marea nera" della Capitale che ha portato alla vittoria il candidato sindaco del Pdl ha contribuito un'evidente "pregiudiziale Rutelli" a sinistra. Soprattutto nelle aree più radicali che magari non ne hanno mai apprezzato "l'equivicinanza" tra le disposizioni della Curia vaticana e le posizioni della cultura laica.

Di questa disfatta, quindi, c'è un padre anche sul piano della dimensione politica nazionale. Quel padre si chiama Walter Veltroni. Il leader del Pd ha pagato un errore soggettivo: non ha capito che la sfida su Roma avrebbe richiesto un altro "metodo di selezione", più consono all'idea del Partito democratico costruito "dal basso", che gli elettori avevano iniziato a conoscere e ad apprezzare con le primarie. La candidatura di Rutelli, al contrario, è il frutto dell'ennesima alchimia di laboratorio (o di loft). Una collocazione di "prestigioso ripiego", per un dirigente che è già stato sindaco due volte, che ha corso e perso un'elezione politica nel 2001, che è stato vicepremier nel 2006 e che ora, nel nuovo organigramma del Pd sconfitto il 13 aprile, rischiava di ritrovarsi senza un "posto di lavoro". L'opinione pubblica, di sinistra ma anche di centro e di destra, ne ha tratto la sgradevolissima impressione di una nomenklatura che usa le istituzioni come "sliding doors". Porte girevoli, dalle quali si entra e si esce secondo opportunità pratica personale, e non secondo utilità politica generale."


Condivido completamente l'articolo e evidenzio come l'elezioni non le abbia vinto Alemanno ma le abbia perse Rutelli e il PD.

sabato 26 aprile 2008

Referendum di Beppe Grillo


Ieri sono andato a sottoscrivere i referendum proposti da Beppe Grillo: l'abolizione dell'ordine dei giornalisti, la cancellazione dei contributi pubblici all'editoria e l'eliminazione del Testo Unico Gasparri sulla radiotelevisione.
Non entro del merito in quanto i quesiti sono tutti condivisibili ma, nelle ultime settimane, si è pero' diffusa l'ombra della possibile invalidità della raccolta delle firme, in quanto, secondo alcune interpretazioni, in quest'annata di elezioni politiche, non sarebbero legalmente possibili la raccolta firme ed il loro successivo deposito secondo la tempistica promossa col V-Day.
Sulla questione, importantissima e delicata, le interpretazioni sono discordanti. Non esistono precedenti, le norme di legge presentano numerosi elementi chiave di grande ambiguità con conseguenze molto diverse a seconda delle diverse interpretazioni.
Per alcuni la raccolta delle firme sarebbe validissima, anche perché, in materia di garanzia dei diritti elettorali, occorre preferire le soluzioni estensive, ma l'unica accortezza sarà depositare le firme non prima del gennaio 2009 e di conseguenza non si potrà votare prima del 15 aprile 2010.
Opposta la valutazione di altri costituzionalisti per il quale sarebbe stato necessario posticipare la raccolta delle firme.
Radioradicale, oltre ad aver intervistato molti dei docenti, ha elaborato un vero e proprio studio sulla legittimità della raccolta firme promossa da Beppe Grillo.


Stando al testo, invero, la richiamata preclusione si riferisce al deposito non alla raccolta delle firme e, nel silenzio della legge, non è consentito all'interprete di estendere la fattispecie ostativa.
Si tratta di un'interpretazione in bonam partem, che tuttavia sembra adeguata alle disposizioni legislative, tanto più perché, in materia di garanzia dei diritti elettorali, occorre preferire le soluzioni estensive


Il rischio, però, che il grande impegno dei tantissimi italiani che si stanno svenando per organizzare i banchetti del V-Day sia vanificato da un errore tecnico, o più probabilmente da una certa superficialità di Beppe Grillo e dei suoi legali nella lettura delle norme che regolano il referendum abrogativo è alto.


Speriamo di no!!