Gli italiani fino ad oggi potevano scegliere: 113 per parlare con la Polizia di Stato, 115 per entrare in contatto con i Vigili del Fuoco, 118 per le emergenze sanitarie e 112 per i Carabinieri.
Dal mese di marzo è in Gazzetta Ufficiale il decreto del ministro delle Comunicazioni che, di fatto, costringe la Polizia di Stato e i Carabinieri a una gestione congiunta degli SOS e delle richieste di aiuto.
In caso di incendi, fughe di gas, o altre emergenze, si dovrà chiamare il 112 collegato ad una centrale unica che gestirà tutte le emergenze. Il nuovo servizio, che si conforma alle direttive europee, migliora molto la localizzazione del chiamante, che funzionerà con i telefonini italiani e stranieri anche nel caso in cui si chiamerà con il numero nascosto. Chi telefonerà sarà individuato in soli 4 secondi, un tempo ridotto e utile se chi chiama non sarà in grado di fornire un recapito o perché sotto shock o perché cade la comunicazione.
Anche se resta in ancora in vita il 113, questa novità organizzativa è un primo deciso passo verso il definitivo salto al numero unico che sarà il 112.
A luglio partirà la sperimentazione a Salerno, a seguire le altre province italiane. Il numero unico 112 in Europa è già il numero di emergenza, l'Italia per il ritardo nell'uniformarsi ha rischiato una procedura di infrazione.
In poche parole l'Europa ci ha costretto al numero unico, pPotevamo essere puntuali in cosa così importante? Non sarà che i Carabinieri non volevano cedere il loro numero?
Un'altra bella figura!
Nessun commento:
Posta un commento