lunedì 12 maggio 2008

l'infezione da HPV

Uno degli ultimi atti emanati dall'ex ministro della salute, Livia Turco, è stato quello di inviare, a spese del cittadino, 250 mila lettere ad altrettante bambine italiane che nel 2008 compieranno 12 anni!
Lo scopo è, tramite la paura e i sensi di colpa, "invitare" i genitori inconsapevoli, a far vaccinare la propria figlia contro il terribilissimo Papillomavirus!
I dubbi di questa campagna sono molti e li sintetizzo:
I costi: attualmente i vaccini disponibili sono due, Gardasil Merck (distribuito in Europa da Sanofi Pasteur) che copre alcuni ceppi Hpv (prezzo al pubblico circa 170 euro a dose - servono tre iniezioni) e Cervarix Glaxo, contro i ceppi Hpv 16 e 18 (prezzo circa 150 euro a dose - tre iniezioni). Per Altroconsumo la spesa per il SSN raggiungerebbe i 75 milioni di euro all'anno è ingente.
L'efficacia: il vaccino protegge solo per alcuni ceppi del papilloma (responsabili del 70% dei casi di cancro alla cervice uterina). Le donne, e questo va detto con la dovuta chiarezza, dovranno continuare a fare il pap test per individuare precocemente gli altri tumori della cervice uterina. Le sperimentazioni non si sono protratte per un tempo sufficientemente lungo;
La durata della copertura: il vaccino è offerto alle ragazze di 12 anni perché il virus si trasmette per via sessuale; con la vaccinazione si vorrebbe indurre lo sviluppo dell'immunità prima dell'inizio dei rapporti sessuali. Ma la copertura vaccinale è stata sperimentata solo per cinque anni. Dopo questo tempo, quando le ragazze avranno circa 17 anni, nessuno può sapere fino a che punto l'effetto sarà ancora valido.
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Inoltre, non tutti gli esperti concordano sulla pericolosità del HPV. Per esempio riporto un piccolo dal recentissimo libro “Vaccinare contro il Papillomavirus? Quello che dobbiamo sapere prima di decidere” scritto dai medici Roberto Gava (farmacologo, tossicologo, omeopata e una delle massime autorità a livello nazionale su vaccini e problematiche connesse) ed Eugenio Serravalle (pediatra).
"La maggior parte delle infezioni da HPV si risolve spontaneamente in circa 12-18 mesi e anche le infezioni ad alto rischio tumorale guariscono da sole senza lasciare conseguenze per la salute della donna nel giro di pochi mesi.
Nel 10-15% dei casi, invece, il virus convive per tutta la vita del soggetto che lo ospita nelle sue cellule e non crea alcun problema.
Circa l’1% delle infezioni da HPV danno luogo a lesioni precancerose che, se non identificate e/o non opportunamente trattate, in organismi immunologicamente deboli e in una percentuale inferiore dell’1% delle donne che le presentano, possono progredire nell’arco di 20-50 anni in tumori cervicali.
Infatti, se un’infezione virale molto comune come quella da HPV conduce allo sviluppo di un tumore così raro, significa che la probabilità che l’HPV ha di causare carcinoma è veramente eccezionale. In ogni caso, comunque, questo eccezionale processo richiede anche molti anni per svilupparsi e abbisogna di una particolare e cronica deficienza immunitaria. Quindi, l’infezione da HPV non è una malattia, ma solo un fattore di rischio e anche un rischio basso e la storia naturale dell’infezione dipende solo dalla risposta immunitaria linfocitaria ed è quindi condizionata dall’equilibrio che s’instaura tra ospite e HPV. "
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Perché, allora, il ministero della salute ha invitato i genitori a vaccinare le proprie figlie per debellare, a caro prezzo, un fattore di rischio che eccezionalmente porta a rischi gravi per la salute?
Non vi ricorda l'allarme SARS dove il nostro ministro di allora, Storace, acquistò da una nota casa farmaceutica milioni di vaccini inutili?

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