lunedì 5 maggio 2008

surriscaldamento del pianeta


Ho sempre avuto dei dubbi sul fatto che l'inquinamento dell'uomo potesse cambiare il clima del pianeta Terra, ora la mia idea si sta diffondendo anche in rete.

Sul sito http://www.comedonchisciotte.org/ ho trovato un articolo di William Engdahl che evidenzia il piccolo smacco subito dalla bufala del riscaldamento globale.
Infatti quest'inverno le nevicate in Nord America, Siberia, Mongolia e Cina sono state le più abbondanti dal 1966. Per il Centro Climatico Nazionale dei Dati degli USA (NCDC), a gennaio e inizio febbraio molte città americane hanno sofferto un freddo record. Secondo il NCDC, la temperatura media di gennaio “è stata di 0.3 gradi Fahrenheit inferiore alla media riscontrata nel periodo 1901-2000”.
Anche l'allarme dello scioglimenti dei ghiacci polari è un allarme esagerato in quanto il controllo dello spessore dei ghiacciai era iniziato soltanto nel 1972, e ci sono prove geologiche di scioglimenti ben più importanti nel passato.
Alcuni studiosi stanno avanzando l'ipotesi che l'attività umana non riesca a incidere sull'equilibrio della Terra ma alcune ricerche dimostrano che un peso preponderante l'ha l'attività solare che ultimamente è entrata in una fase di inerzia.
Kenneth Tapping, del Consiglio Nazionale della Ricerca canadese, che supervisiona un gigantesco radiotelescopio puntato sul sole, è convinto che se l’attività delle macchie solari non riprende presto, entreremo in un lungo periodo di clima freddissimo. L’ultima volta che il sole è stato così inerte, infatti, la terra subì una Piccola Era Glaciale che durò all’incirca cinque secoli, finendo nel 1850.
Secondo l'autore l’isterismo circa il surriscaldarsi della terra è essenzialmente una trovata geopolitica delle élite planetarie, per far sì che i popoli accettino di buon grado drastici tagli al loro stile di vita che, se fossero pretesi dai politici senza un buon motivo, potrebbero innescare scioperi e proteste.
Esistono oggi due principali opzioni politiche che il potere dell’establishment anglo-americano può adottare per continuare a controllare un mondo che gli sta sfuggendo rapidamente di mano. Le chiameremo Piano A e Piano B.

Il Piano A è quella del duo Bush-Cheney e delle grandi compagnie petrolifere e militari da loro rappresentate. Cheney e il suo grande amico, Matt Simmons, divulgarono il mito del Picco del Petrolio per far sì che la gente accettasse l’inevitabilità dell’aumento del prezzo al barile a 100 dollari e oltre (in questi giorni la quotazione è circa 116 $). Nel frattempo il potere delle grandi compagnie petrolifere e delle forze militari ad esse correlate cresceva con l’incremento del prezzo del greggio. La Guerra Globale al Terrorismo fornì un pretesto per giustificare il controllo militare sulle maggiori riserve di petrolio e suoi transiti nel mondo.
Se John McCain sarà scelto come presidente dalle élite di potere americane, significherà che quel programma militare e petrolifero si accentuerà, specialmente ora che gli USA stanno per affrontare una grave depressione economica.

Il Piano B, vede nel Riscaldamento Globale e nei “poteri deboli” delle Nazioni Unite, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, un veicolo più adatto per convincere la gente ad accettare di buon grado cambiamenti drastici al loro stile di vita.
Barack Obama, che sembra essere la scelta delle stesse élite, la loro “ventata d’aria fresca” per rimettersi in sesto dopo il fallimento degli anni del duo Bush-Cheney, tenderebbe ad adottare l’opzione del Riscaldamento Globale dell’establishment anglo-americano, il “Piano B”, per abbassare il tenore di vita.

L'articolo, a mio avviso, è intriso di troppa dietrologia ma ho voluto lo stesso portarlo all'attenzione dei miei lettori per dovere di informazione. Inoltre, faccio presente che anche se l'inquinamento non influenzasse il clima del pianeta sicuramente non fa bene alla nostra salute.

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