mercoledì 7 maggio 2008

Inceneritori e Umberto Veronesi


Sto assistendo un po ' sorpreso alle critiche sulle accuse a Beppe Grillo per l'intervento alla manifestazione del 25 aprile su Umberto Veronesi. Mettiamo da parte il tono e il modo con cui Grillo espone le sue accuse e andiamo al nocciolo della questione: cosa ne pensa il famoso oncologo degli inceneritori? Che impatto hanno gli inceneritori sulla salute umana?"
Come ormai sono solito ho cercato in rete la risposta alle mie domande.

Umberto Veronesi, famoso oncologo, rispose, un paio di mesi fa, a una domanda di Fabio Fazio su quanto erano nocivi gli inceneritori, la risosta fu: "Zero".
Ora, le posizioni di Veronesi credo siano note a tutti (pro-ogm, pro-vivisezione, strenuo nemico della medicina alternativa e ora anche pro-inceneritori), ma perché essere così categorico quando quando altri esperti stanno realizzando studi che dimostrano esattamente il contrario.
Secondo il prof. Stefano Montanari, direttore Scientifico del laboratorio "Nanodiagnostics" di Modena le polveri finissime che si generano con la combustione di rifiuti siano pericolose in quanto più sottili, per esempio, della diossina - pm 2,5 cioè particelle con un diametro aerodinamico medio di 2,5 micron, le pm 1 e le pm 0,1 - che sfuggono ai criteri di valutazione stabiliti dalla legge vigente.
Inoltre non esiste alcun tipo di filtro industriale capace di bloccare il particolato da 2,5 micron o inferiore a questo ma dal punto di vista dei calcoli che si fanno in base alle leggi vigenti, questo ha ben poca importanza: il "termovalorizzatore" produce pochissimo pm 10 - le uniche particelle prese in considerazione dalla normativa - e la quantità enorme di altro particolato non rientra nelle valutazioni. Ragion per cui, a norma di legge l’aria è pulita.

Ma gli effetti di queste polveri sono devastanti e generano le cosiddette nanopatologie, causa di malformazioni fetali, tumori infantili, malattie allergiche, infiammatorie e neurologiche. Si tratta di particelle inorganiche, non biodegradabili, non biocompatibili e proprio per questo ineliminabili dal nostro organismo, rendendo la possibilità di insorgenza delle patologie "eterno" - vale a dire per tutta la durata della vita umana."

Infine, c'è un altro falso mito da sfatare riguardo la convenienza economica degli inceneritori dal punto di vista della produzione energetica. Infatti i "termovaloriazzatori" beneficiano del contributo Cip 6 - non si sa bene a che titolo - destinato alle fonti energetiche rinnovabili e che paghiamo nella bolletta elettrica: senza il Cip 6 la produzione di energia da rifiuti non sarebbe affatto conveniente. Infatti secondo uno studio del 2005 condotto dall'Università Bocconi il costo di 1 MWh prodotto da un impianto idroelettrico medio è di 66 euro, da un impianto eolico 63 euro, da biomasse 121 e da solare fotovoltaico 280. L'incenerimento di rifiuti solidi urbani con recupero energetico - tenendo fuori il costo di gestione e trattamento dei rifiuti prima che arrivino all'inceneritore - è invece di 228 euro MWh. Una cifra assurda che, oltretutto, toglie fondi alle rinnovabili le quali con il contributo del Cip 6 diventerebbero realmente convenienti e senza catastrofiche conseguenze per la nostra salute.

Adesso ho capito cosa intende Grillo ma perché Veronesi si sbilancia a negare questa teoria? Cercherò e vi farò sapere!

2 commenti:

Umberto ha detto...

Grillo, sostiene il fatto che Veronesi, ha nella sua fondazione come finanziatori i produttori degli inceneritori, sono francesi, la marca non la ricordo. Ma secondo te, quale sarebbe la via più giusta per smaltire i rifiuti? Quelli che non si possono riciclare ovviamente.

Andrea ha detto...

Tra le aziende che finanziano la fondazione Veronesi ci sono:
ACEA - multiutility con inceneritori,
ENEL - centrali a carbone ed olii pesanti e nucleare,
VEOLIA Environment - costruzione inceneritori.
Un leggero conflitto di interessi!!!