I Benetton sotto accusa per avere gestito una discarica abusiva in Campania. Questo è il reato contestato dal pm Francesca De Renzis di Santa Maria Capua Vetere, che ha concluso le indagini preliminari e iscritto il giovane Andrea, figlio di Carlo e nipote di Gilberto e Luciano, nel registro degli indagati. Secondo il capo di imputazione, insieme ad altri tre dirigenti della Cirio Agricola, Andrea avrebbe messo in piedi un’attività non autorizzata per gestire lo smaltimento di rifiuti. Nell’area del vecchio impianto Cirio di Piana di Monte Verna, vicino Caserta, gli inquirenti hanno trovato di tutto: eternit, batterie, pneumatici, oli esausti, provette di sangue, altri rifiuti speciali di varia natura, persino un feto di vitello. L’accusa è pesante, e il giovane Benetton, amministratore unico dell’azienda proprietaria dell’area di 60 mila metri quadri dissequestrata solo pochi giorni fa, rischia fino a tre anni. Dalla Procura e da Ponzano Veneto, quartier generale degli imprenditori veneti, non trapela nulla. Ma l’irritazione dei Benetton, dicono fonti vicino alla famiglia, è enorme. Se gli inquirenti ipotizzano l’uso sistematico del sito come discarica abusiva, per gli imputati i rifiuti sarebbero solo materiali veterinari e attrezzature di vecchi capannoni dismessi in cui si produceva latte. Monnezza che la società avrebbe “ereditato” dopo aver comprato Cirio Agricola dall’amministrazione controllata. In effetti l’asta ministeriale si basò anche su un piano industriale che prevedeva la bonifica ambientale. Ma i magistrati hanno deciso, dopo le indagini della Guardia di Finanza di Caserta, di contestare il reato più grave e non applicare la norma, più blanda, che punisce chi abbandona rifiuti di sua proprietà.
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5 mesi fa
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